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Come costruire una casa ecologica

Costruire una casa ecologica migliora la nostra vita e diminuisce il nostro impatto sull'ambiente.
Il primo passo è un'oculata scelta dell'area in cui s'intende costruire ,naturalmente per chi se lo può permettere. È indispensabile analizzare la morfologia del terreno, la distribuzione delle acque e dei venti e il percorso del sole. Importante veficare la presenza di forti campi magnetici o la presenza di rocce vulcaniche ricche di minerali radioattivi.
Progettare il riutilizo delle acque bianche, costituite da acqua meteorica (pioggia, neve e grandine), servirà a riutilizzarle per gli scarichi del water e per l'irrigazione del giardino.
La prima regola dell'architettura ecologica è costruire una casa che respiri. Dagli anni ottanta in poi le abitazioni hanno iniziato ad avere pareti via via sempre più fini, che portano l'interno della casa ad avere un microclima eccessivamente umido, dannoso per le vie respiratorie.
Si recuperano così materiali che venivano utilizzati nel passato: come i mattoni d'argilla, che hanno il potere di assorbire l'umidità interna in eccesso, o come il legno; pareti costruite con questi materiali svolgono un'azione di "ammortizzatore" termico, riducendo le escursioni termiche.
Al bando poi tutti quei prodotti che emettono sostanze dannose per la salute come poliuretano, formaldeide, solventi sintetici e piombo.



Altra parola d'ordine è risparmio ed efficienza energetica. Grazie ad un adeguato isolamento termico, il calore interno alla casa non 'esce' dai muri. È il famoso "cappotto", meglio se costituito da sughero, fibra di legno, canne palustri pressate, fibra di cocco o composti come la legnomagnesite o il cementolegno. Materiali in gran parte provenienti da scarti di lavorazione industriale o da riciclaggio.
Il riscaldamento e l'impianto elettrico fanno la parte del leone: con un impianto a pavimento si evita la creazione di moti convettivi o sbalzi di temperatura e si utilizza acqua a 42°C, contro i 75 °C richiesti dai normali termosifoni, permettendo quindi di risparmiare ogni anno un 20-25% sui costi di gestione.
Ma se si vuole godere del piacere di un fuoco acceso anche in appartamento, è possibile installare una stufa a pellet: un combustibile granulare composto da scarti di lavorazione del legno e residui agricoli. Ecologico e conveniente.
Per la produzione di acqua calda ci si può affidare ai pannelli solari: per una famiglia di quattro persone occorrono almeno 4 metri quadri di pannelli e un serbatoio di 200-280 litri, da montare sul tetto o sul terrazzo; nei mesi invernali e nelle giornate meno soleggiate, contribuirà per almeno il 55% a scaldare l'acqua per uso sanitario e per almeno il 10% al riscaldamento.
Una valida alternativa per l'approvvigionamento energetico è l'installazione di pannelli fotovoltaici, in grado di convertire la luce solare in energia elettrica: un kit fotovoltaico base da 1200 Watt costa circa 3000 euro compresa l'installazione e produce una media di 1600 KWh/anno, riducendo la bolletta per l'elettricità di una famiglia media a soli 100 euro l'anno. Per l'installazione di pannelli fotovoltaici sono previsti finanziamenti o contributi regionali e un rimborso Irpef per il 55% per cento.
Largo quindi al nuovo modo di costruire.



Tratto da: Eco Casa. Le guide di Ermes Ambiente

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